
Gentilissime e Gentilissimi,
voglio, innanzitutto, salutare e ringraziare tutti i presenti, le delegazioni Anmil e in particolare:
- – Cristina Vazzoler, Sindaco di Vigliano Biellese e l’Amministrazione comunale;
- – Mauro Lora Moretto, Presidente territoriale Anmil Biella;
- – Luca Chiadini, Presidente CAF ANMIL;
- – Silvio Olivero, Presidente ANMIL Regionale.
La Giornata regionale per le vittime degli incidenti sul lavoro rappresenta un appuntamento importante per il nostro territorio e per le istituzioni che lo rappresentano nei vari livelli di amministrazione, locale, regionale e nazionale e che si occupano delle tematiche inerenti gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, ciascuno per quanto di competenza.
Io affronterò la problematica dal punto di vista del legislatore nazionale essendo anche Segreteria della Commissione Lavoro del Senato, competente in materia, sia Segreteria della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Saluto anche il consigliere regionale Vittorio Barazzotto che credo approfondirà le tematiche relative alle attività svolte dalle Regione Piemonte con riferimento alla sanità, sicurezza e lavoro.
Non voglio tornare su quanto già autorevolmente riferito da chi mi ha preceduto ma vorrei sottolineare che l’esito negativo del referendum costituzionale non ha purtroppo permesso il ritorno della sicurezza sul lavoro tra le competenze esclusive dello Stato: ciò avrebbe consentito di sanare le differenze attualmente esistenti tra i sistemi di sicurezza e prevenzione delle varie Regioni, alcune all’avanguardia altre in piena emergenza, attraverso un efficace coordinamento nazionale dal punto di vista dei controlli.
Nonostante ciò, non è mancata in Parlamento l’attenzione per tale drammatico fenomeno.
Come ricordato dal Presidente Moretto, nonostante la crisi economica, sono state fatte diverse cose importanti come l’adeguamento automatico degli indennizzi per il danno biologico e il riconoscimento della natura giuridica risarcitoria della rendita Inail. Importanti sono stati anche gli interventi in materia di reinserimento e di integrazione lavorativa delle persone con disabilità a causa di infortuni sul lavoro, per cui sono stata promotrice di un emendamento approvato nel corso dell’esame della Legge di Stabilità 2015.
Altre misure sono state approvate dal Governo e il Parlamento come l’Ape Social, la pensione anticipata senza costi per lavoratori “in difficoltà”, anche a causa della loro invalidità, e le norme che consentono il prepensionamento per chi ha svolto attività usuranti.
A questo aggiungerei l’attività svolta dalla Commissione di inchiesta che, nel corso dell’anno, ha continuato a lavorare per promuovere una cultura della sicurezza, della prevenzione e della protezione nel nostro Paese.
Attualmente, sono attive diverse indagini conoscitive, su:
- – gli infortuni sul lavoro conseguenti all’incidente ferroviario, avvenuto il 12 luglio 2016, nella tratta compresa tra Andria e Corato.
- – il crollo di un cavalcavia, avvenuto il 9 marzo 2017, nel tratto di autostrada A14 tra Loreto e Ancona
- – le attività estrattive nelle cave di Carrara, con particolare riguardo all’infortunio mortale avvenuto il 14 aprile 2016.
Tra le indagini concluse voglio sottolineare quella sull’incendio dell’aeroporto di Fiumicino, sulla morte di Paola Clemente ad Andria, vittima del caporalato, fino al sopralluogo svolto al cantiere dell’Expo di Milano. Tra le altre ricordo in particolare la missione a Casale Monferrato, a noi vicina, dove l’amianto ha determinato e determinerà la morte di migliaia di persone. Oltre ai dipendenti dell’azienda Eternit, una parte considerevole della popolazione piange la morte di familiari a causa delle malattie asbesto-correlata. Le mogli che lavavano la tuta, le persone che inalavano il polverino utilizzato come pavimentazione dei cortili o nelle solette delle case, i cumuli di poleverino, che ha la consistenza del talco, sui quali i bambini si rotolavano e giocavano. Quei bambini hanno ora un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, si stanno ammalando e alcuni purtroppo sono già deceduti.
L’impegno preso di scrivere e portare all’attenzione del Parlamento un testo unico volto ad approcciarsi al delicatissimo problema dell’amianto, si è concretizzato in occasione della II Assemblea nazionale, lo scorso 29 novembre 2016, quando è stato presentato il Testo Unico sull’amianto. Si tratta di un disegno di legge di 128 articoli a prima firma della Presidente della Commissione d’inchiesta Sen. Camilla Fabbri e sottoscritto da tutti i Commissari, che contiene diverse previsioni e misure a partire dalle prestazioni sanitarie gratuite per esposti ed ex esposti all’amianto; sorveglianza, assistenza e accertamento dello stato di salute a carico del Sistema sanitario nazionale; misure preventive e protettive per la collettività e in particolare per chi risiede in prossimità dei siti contaminati; obbligo per le aziende sanitarie locali e i medici competenti di inviare la documentazione e le informazioni ai centri operativi regionali (Cor) per la successiva trasmissione all’Inail e l’inserimento nel registro dei tumori e delle malattie asbesto-correlate. Presso ogni azienda sanitaria locale è istituito un registro dei soggetti ex esposti all’amianto e il singolo cittadino ex esposto può richiedere l’iscrizione al registro degli ex esposti ad amianto, con la documentazione comprovante l’esposizione. I medici e le strutture sanitarie pubbliche e private, nonché gli istituti previdenziali ed assicurativi pubblici o privati, che identificano casi di neoplasie da loro ritenute attribuibili ad esposizioni lavorative o ambientali ad agenti cancerogeni, ne dovranno dare segnalazione all’Inail.
Gli obiettivi del provvedimento sono riordinare, coordinare e integrare tutta la normativa in materia di amianto dando certezza di giustizia alle vittime e alle loro famiglie. A 24 anni dalle legge 257, con cui nel 1992 è stato bandito l’amianto, ancora molta strada deve essere compiuta, come dimostra l’inchiesta della Commissione che ci ha portato, solo per citare alcune realtà, all’ex isochimica di Avellino, agli stabilimenti ex Enichem e Montefibre in Sardegna, all’ex Materit della Val Basento, allo stabilimento Ansaldo Breda di Pistoia, alla ex Sacelit Italcementi di Senigallia, alla Fincantieri di Monfalcone.
L’Ilo, l’agenzia del lavoro dell’Onu, stima che a causa dell’amianto vi sono 120 mila decessi all’anno nel mondo. I dati più recenti, presentati dall’Inail a giugno in occasione della Relazione annuale sul 2015, fotografano la realtà: quasi 1.600 lavoratori con malattia asbesto-correlata, 480 decessi per silicosi/asbestosi (l’85% con età al decesso superiore a 74 anni). Ricordo inoltro che la latenza della malattia può scatenarsi dopo 20/25 anni dal contatto con l’amianto. I dati scientifici spingono a indicare nel 2020, visti i tempi di incubazione, il picco massimo di manifestazione delle malattie asbesto correlate.
Un’ ultima suggestione: è la prima volta che assisto ad una cerimonia in cui, presenti molte delegazioni territoriali e regionali piemontesi e benedetto un nuovo labaro, quello dell’Associazione territoriale ANMIL Biella, avviene anche un battesimo, quello della piccola Ginevra.
Questa coincidenza mi ha fatto riflettere sulla concomitanza degli eventi: l’ingresso di Ginevra con il battesimo nella comunità cristiana Viglianese e il battesimo del nuovo labaro, che hanno avuto luogo nella chiesa di San Giuseppe Operaio.
Una comunità che ha vissuto la tragedia del terribile incendio della Pettinatura Italiana il 9 gennaio del 2001, già ricordato dal Sindaco Vazzoler, che ha provocato morti, feriti e tanta sofferenza, e che oggi è in festa e condivide un momento di gioia con invalidi e familiari.
La luce della candela accesa tra le mani del papà di Ginevra (che lei guardava affascinata) è simile a quella luce che molti dei presenti intravedono quando ancora nel tunnel della sofferenza vengono affiancati dalla Vostra associazione, l’Anmil, che rappresenta e tutela gli interessi degli invalidi e dei familiari dei deceduti sul lavoro per garantire migliori condizioni di vita e dignità professionale.
Sen. Nicoletta Favero