Nessuno Senza Giustizia Anmil Interviene A tutto Campo Nei Processi Penali

Nessuno Senza Giustizia Anmil Interviene A tutto Campo Nei Processi Penali

Negli ultimi anni, l’ANMIL ha cominciato a presenziare come parte attiva ai processi penali più importanti che si sono svolti e si stanno svolgendo in Italia aventi ad oggetto le violazioni più rilevanti delle normative di prevenzione dagli infortuni e di tutela della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro. Grazie al supporto di professionisti ed esperti legali che operano in tutte le sedi territoriali, l’Associa zione si è costituita parte civile in processi del calibro di quello di Ivrea per i morti da esposizione all’amianto negli stabilimenti Olivetti e in quello in corso a Grosseto per le violazioni alle normative antinfortunistiche compiute durante la fase dell’emergenza conseguente al naufragio della nave Concordia. Ha inoltre depositato il proprio atto di nomina quale parte danneggiata nel procedimento, ancora in fase di indagini, per il crollo della Torre dei Piloti nel porto di Genova dove sono morti 9 lavoratori per cause riconducibili alla mancata valutazione dei rischi e all’omessa osservanza delle normative di sicurezza nella costruzione della torre. E ancora l’ANMIL si è costituita parte civile nei processi pendenti di fronte a due diversi Giudici dell’Udienza Preliminare di Milano, in cui sono imputati i direttori dell’Azienda Trasporti Milane – si e i dirigenti del Teatro alla Scala di Milano con l’accusa, ancora una volta, di aver esposto all’amianto i dipendenti, causando il decesso di una ventina di dipendenti dei vari enti.

professionisti altamente specializzatiIn questo lavoro ci siamo affidati ad un team di professionisti altamente specializzati nei cosiddetti mass tort, ossia nei reati che vedono offese persone, gli Avvocati Alessandra Guarini di Biella, Massimiliano Gabrielli di Roma e Cesare Bul – gheroni di Milano, che hanno seguito e stanno se – guendo processi di grande importanza come quello per il naufragio della Concordia, in cui assistono svariati passeggeri tra cui una che, purtroppo, è deceduta quando la Concordia si ribaltò addosso agli scogli dell’Isola del Giglio, quello in corso a Bari per il naufragio della Norman Atlantic, il traghetto che si incendiò al largo di Brindisi durante le feste di fine anno 2014 e, attualmente, si stanno cominciando ad occupare del processo per lo scontro tra i treni della tratta Corato-Andria avvenuto lo scorso luglio. Attraverso di loro l’ANMIL è assistita nelle varie sedi giudiziarie italiane ottenendo, per noi, già i primi successi: il 18 luglio scorso, con la sentenza del Tribunale di Ivrea che ha condannato i vertici aziendali della Olivetti, tra cui Carlo e Franco De Benedetti e Corrado Passera, per la morte dei lavoratori esposti all’amianto, ANMIL verrà risarcita per i danni subiti quale Associazione per la morte degli stessi lavoratori della Olivetti di Ivrea, vedendosi così riconoscere il danno alla propria attività svolta a favore dei lavoratori e dei mutilati e invalidi sul lavoro nell’ambito di promozione della politica della sicurezza e della prevenzione degli infortuni. Ci aspettiamo, dunque, altri successi in cui la nostra determinazione a sostegno dei lavoratori ven ga apprezzata. Creare un avamposto giudiziario è il nostro modo di avanzare il fronte della battaglia per la salvaguardia della salute dei lavoratori e per la cultura della sicurezza vigilando, direttamente dal processo, sul rispetto delle re – go le antinfortunistiche a fianco delle vittime. Al riguardo, sempre con gli Avvocati Guarini, Ga – brielli e Bulgheroni stiamo anche chiedendo il riconoscimento dei cosiddetti “danni punitivi”, un istituto giuridico di derivazione anglosassone che consente alle vittime di ottenere risarcimenti ulteriori rispetto a quelli semplicemente necessari a compensare il danno subito e finalizzati a sanzionare il comportamento del danneggiante che abbia tenuto una condotta particolarmente grave. In questo modo, più precisamente, ANMIL chiede così che vengano sanzionati anche economicamente quelle aziende che risparmiano sulla sicurezza dei lavoratori, speculando cinicamente sulla loro pelle, affinché diventi antieconomico e quindi meno conveniente risarcire le vittime anziché adeguarsi agli standard di sicurezza. Vogliamo colpire i “furbi” penalmente e con la condanna a un maxi risarcimento per aver esposto a rischio la salute dei lavoratori dipendenti per bieche logiche di bilancio e di risparmio. La battaglia è ancora durissima perché ci sono resistenze da parte della giurisprudenza più ancorata ai vecchi criteri risarcitori tradizionali, non incline ad accogliere questa nuova tipologia di danno; tuttavia, procediamo confortati da una recente ordinanza con cui è stata rimessa alle Sezioni Unite della Cassazione la questione formale del riconoscimento dei danni punitivi anche in Italia,  contribuire alla crescita della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro denunciando le zone grigieunico vero rimedio contro quegli imprenditori che daranno finalmente attuazione alle normative vigenti in tema di sicurezza solo se saranno certi di rischiare di pagare molto di più in corso di accertamento danni. In questo quadro di iniziative giudiziarie ANMIL ha deciso di “dissotterrare l’ascia di guerra” anche direttamente a favore dei lavoratori che abbiano subito infortuni sul lavoro o abbiano sviluppato malattie professionali, nonché dei diretti congiunti di lavoratori deceduti a causa del lavoro.Ed è per questo motivo che chiediamo a tutti voi e ai vostri familiari di aiutarci in questa battaglia sia segnalandoci quei casi in cui ritenete che ci sia stata una qualche violazione alle normative antinfortunistiche e di prevenzione delle malattie professionali da parte delle aziende sia sostenendo la nostra attivazione con un piccolo contributo attraverso un versamento con il bollettino postale allegato al giornale. Vi chiediamo, dunque, di monitorare per noi il territorio e di segnalarci tutte le possibili problematiche perché così le potremo sottoporre ai nostri legali al fine di decidere tempestivamente gli interventi da adottare, tra i quali in primo luogo le denunce alle Autorità Giudiziarie competenti affinché intervengano e pongano urgente rimedio alle situazioni di pericolo e poi si occupino di individuare i responsabili dei fatti delittuosi che si siano verificati. Insomma ANMIL ha deciso di non lasciare soli i propri Associati e di intervenire al loro fianco costituendosi come parte civile nei processi e fornendo, a chi lo vorrà, anche la più appropriata assistenza legale.In questo modo potremo, tutti insieme, contribuire alla crescita della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro denunciando le zone grigie in cui si annidano le logiche di risparmio sulla sicurezza ed i comportamenti che finiscono per ledere solamente i lavoratori. Uniti dunque per ottenere Giustizia per il rispetto delle regole sui luoghi di lavoro! Grazie a tutti già da ora.

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