Le detrazioni per i familiari a carico

Le detrazioni per i familiari a carico

Le detrazioni Irpef previste per coloro che hanno a carico familiari portatori di disabilità, variano in funzione del reddito complessivo posseduto nel periodo d’imposta.

Le detrazioni, pertanto, diminuiscono con l’aumentare del reddito, fino a diventare completamente nulle quando il reddito complessivo arriva a 95.000 euro per le detrazioni dei figli.

Il limite di reddito personale complessivo per ritenere una persona fiscalmente a carico non deve essere superiore a 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili e della deduzione per l’abitazione principale e pertinenze.

Per il figlio disabile, riconosciuto tale ai sensi della legge n. 104 del 1992, si ha diritto all’ulteriore importo di 400 euro.
◾1620 euro per il figlio disabile inferiore a 3 anni riconosciuto tale ai sensi della legge n. 104 del 1992 (1.220 per i figli normodotati di età inferiore a tre anni);
◾1350 euro per il figlio disabile superiore a 3 anni riconosciuto tale ai sensi della legge n. 104 del 1992 (950 euro per i figli normodotati di età superiore a tre anni);
◾con più di tre figli a carico la detrazione aumenta di 200 € per ciascun figlio a partire dal primo.

Per calcolare la detrazione figli disabili a carico, è necessario moltiplicare la detrazione teorica per il coefficiente, ottenuto con le prime 4 cifre decimali e arrotondato con il sistema del troncamento che si ottiene dal rapporto tra 95.000 meno il reddito complessivo.

In presenza di più figli, l’importo di 95.000 euro indicato nella formula va aumentato per tutti di 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo. La formula per il calcolo della detrazione effettiva è la seguente: detrazione teorica moltiplicato 95.000 – reddito complessivo 95.000.

La detrazione per i figli deve essere ripartita al 50% tra i genitori che non sono legalmente ed effettivamente separati o in alternativa in caso di accordo si può scegliere di attribuire tutta la detrazione al genitore che possiede il reddito più elevato. Qualora le detrazioni di cui può beneficiare il contribuente sono superiori all’imposta lorda, l’importo eccedente non può essere chiesto a rimborso o a compensazione di altri tributi, né è possibile riportarlo nella successiva dichiarazione dei redditi.