Per gli esperti intervenuti alla Giornata Mondiale del Sonno
Le apnee notturne (il respiro che si interrompe durante il sonno per diversi secondi), oltre a rovinare la qualità del riposo e a rappresentare un fattore di rischio a lungo termine per malattie come infarto, ictus e ipertensione, possono provocare un aumento dei rischi per gli incidenti d’auto e gli infortuni sul lavoro. A rilevarlo sono gli esperti riuniti oggi a Milano per sensibilizzare la popolazione in occasione della Giornata Mondiale del Sonno che si celebra il 17 marzo.
Le implicazioni della Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Osas) sulla sicurezza sono state oggetto di diversi studi, dai quali è emerso come le distrazioni causate da carenze legate al sonno (alla guida o in ambito lavorativo) possono essere la causa di incidenti anche gravi.
Il disturbo interesserebbe il 24% degli uomini e il 9% delle donne di mezza età; nel 4% degli uomini e nel 2% delle donne ha una gravità tale da richiedere una terapia.
Il dato su cui Andrea Benedetti, Business Manager di App4Health, organizzatore dell’incontro, ha voluto far riflettere, è che, a fronte dell’88% di pazienti in cura in Francia, all’85% in Germania o al 71% in Spagna, i pazienti con Osas in terapia in Italia sono solo il 17%.