Dario Fo per l’ANMIL, l’ANMIL per Dario Fo

Ricordo di Anmil a Dario Fo

Anche l’ANMIL è entrata nell’avventurosa vita di Dario Fo

Premio ANMIL a Dario FoQuando, qualche anno fa, gli ha assegnato, a Piacenza, il premio dell’Associazione nazionale fra lavoratori, mutilati e invalidi del lavoro. A lui, che nel suo immenso esercizio di libertà, si era fatto cacciare dalla Rai perché aveva osato parlare di vittime del lavoro, quando ancora in pochi se ne occupavano.
C’è voluto un presidente della Repubblica come Giorgio Napolitano perché il tema venisse “sdoganato” e in tanti potessero parlarne liberamente.
Ma noi vogliamo ricordare Fo anche e soprattutto per questo gesto. Perché affrontare argomenti scomodi, quando si va controcorrente, è sempre segno di coraggio e, la cosa che a noi interessa di più, di solidarietà sociale.
Non a caso il teatro di Dario Fo aveva scelto questa finalità sin dagli esordi, in mezzo secolo di attività artistica e di battaglie civili, mai disgiunte da una inflessibile coscienza critica, per portare la cultura anche agli ultimi, mettendo tutti, ma proprio tutti, in condizione di comprendere.
Anche il Nobel per la letteratura, di cui è stato insignito, aveva esaltato l’unicità della sua figura. Basta pensare che Fo aveva addirittura inventato una nuova lingua, il grammelot, che assemblava suoni e parole privi di significato, ma altrettanto significativi.
Una persona semplice, un giullare (ma non di corte), un eretico: le definizioni continuano a moltiplicarsi a poche ore dalla sua morte, sopraggiunta a poco più di 90 anni. Ma ad ANMIL non interessa mettersi in competizione con i critici dei grandi giornali. A noi, su queste colonne, interessa soprattutto il ricordo del grande uomo che è stato Dario Fo. Fedele innanzitutto a se stesso e alla moglie Franca, compagna di vita e di ideali. Fedele a quella idea di società in cui le ingiustizie non devono trovare posto. E quando si parla di ingiustizie, le vittime del lavoro hanno bisogno di voci come quella di Dario Fo. Lui si è ricordato di loro e loro non vogliono dimenticarsi di lui.

Il ricordo del Presidente Nazionale ANMIL Franco Bettoni

“Dario Fo era un uomo che non la mandava a dire, sempre diretto, anche irriverente e a volte censurato per questa sua personalità coraggiosa, il cui Nobel per la letteratura e per l’impegno sociale ANMIL avrebbe sottoscritto in pieno – commenta il Presidente Nazionale dell’ANMIL Franco Bettoni la scomparsa del grande artista – perché tra le sue tante battaglie di civiltà c’era quella legata alle vittime del lavoro, oggetto di un suo costante impegno personale e di un’attenzione ai temi del lavoro umano e del suo sfruttamento”.
“Per questo e per la nobile decisione di devolvere i proventi del Premio Nobel alla causa dei disabili, migliorando sostanzialmente le condizioni di vita di tante persone, nel 2004 l’ANMIL di Piacenza ha voluto assegnare a lui e a Franca Rame un riconoscimento”.
“Dario Fo si è fatto conoscere e apprezzare nella sua lunga carriera per lo straordinario estro artistico – conclude Bettoni –, ma soprattutto per aver mostrato a noi tutti che anche un Premio Nobel per la letteratura può mettersi a disposizione degli altri. Abbiamo perso un grande esempio umano e un grande maestro di vita”.

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