ANMIL sarà a fianco delle vittime nel processo che si celebrerà per il crollo del Ponte “Morandi di Genova”
Nel quale il 14 agosto scorso hanno purtroppo trovato la morte 43 persone e tra queste due lavoratori trimestrali assunti da Amiu, la municipalizzata che si occupa di rifiuti, travolti mentre stavano operando nell’area sottostante il viadotto, e alcuni conducenti di mezzi che vi stavano transitando durante l’orario di servizio. Inaccettabile morire sepolti dal cemento di un viadotto autostradale, ancor di più se quel crollo – come pare – non sia frutto dell’imperscrutabile ma addirittura di un pericolo noto, studiato e colpevolmente ignorato!
Su questi aspetti tecnici riportiamo il parere dell’Ing. Vincenzo Amoruso: << Non è concepibile parlare di tiranti in precompresso e di tiranti in calcestruzzo. Forze di tensione vengono assorbite esclusivamente da elementi in ferro. Per il progettista il calcestruzzo che rivestiva i tiranti, oltre avere un -dubbio- effetto estetico, poteva avere un funzione di distanziatore tra i ferri (tiranti) e di protezione agli agenti inquinanti ed atmosferici. A condizione che fosse costantemente monitorato perché quando agisce a trazione il calcestruzzo si fessura e non funziona più a protezione del ferro. Acqua meteorica unita ad agenti atmosferici e corrosivi (per essere in ambiente marittimo: il sale) penetrando nel calcestruzzo intaccano il ferro iniziando l’opera di corrosione. Vi è poi da porre attenzione alle fasi di approvazione e collaudo ma soprattutto a quelle di monitoraggio e manutenzione. Tra i documenti di costruzione vi è (o vi doveva essere) quello che oggi si chiama “manuale di manutenzione”, che doveva contenere le indicazioni per effettuare le manutenzioni, tempi e modi. Su questo aspetto, più che sulla longevità del ponte, occorrerà concentrare l’attività di indagine”.
ANMIL ha scelto da tempo di fare prevenzione anche così, attraverso la partecipazione sistematica a tutti i principali processi penali, chiedendo la condanna di chi, violando regole di prevenzione e sicurezza, ha mostrato disinteresse verso il valore della vita. Lo farà anche questa volta, dove a trovare la morte sono stati non solo lavoratori ma tanti, troppi innocenti.